giovedì 21 aprile 2016

TOP 3: CINQUE TITOLI ASSURDI + MODE EDITORIALI

Buondì amici lettori e amiche lettrici, è tempo di una nuova top five! Premetto di non essere quel tipo di lettrice che si fa scoraggiare da una cover brutta o da un titolo scelto ad cazzum dalla CE di turno, però non posso ignorare che, in certe circostanze, determinate scelte mi abbiano fatto proprio storcere il naso. Vuoi perché titolo e trama risultassero, ai miei occhi, totalmente incompatibili, vuoi perché il titolo originale fosse stato palesemente snaturato nella (o dalla) traduzione italiana o perché sembrasse scelto a caso (giusto per evitare francesismi), sulla cresta delle innumerevoli mode editoriali, che hanno come risultato una serie di titoli prodotti con lo stesso stampino, tutti uguali e quasi indistinguibili l'uno dall'altro. Santa pace, che disperazione! *espressione affranta*.
Eh, no, care case editrici dei miei stivali. Non fa bene alla dieta dei lettori! Così ci costringete ad abbuffarci di cupcake per sopperire alla carenza di zuccheri provocata dalla disperazione. Comunque, giungiamo al sodo. Eccovi qua la mia classifica dei tre titoli "assurdi"/non adatti alla storia (disposti non in ordine di "preferenza", come al solito):
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Un titolo che ha fatto molto discutere è stato quello scelto ,dalla Newton Compton Editori, per l'edizione italiana del new adult di Kristy Moseley, The Boy Who Sneaks in My Bedroom Window. La CE ha "tentato" di accontentare quella frangia di lettori integralisti che pretende che il titolo italiano sia la traduzione letterale del titolo originale. Solo che non c'è riuscita proprio bene. Ha aggiunto un piccolo, ma significativo, particolare, ottenendo come risultato un titolo un po', come dire, ambiguo. Ed ecco, signori e signore, che da Il ragazzo che si intrufola dalla finestra della mia camera si è passati a Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto.

Un'altra autrice che, pubblicata in Italia, subisce l'operazione del titolo trasfigurato è la povera Colleen Hoover che vede, puntualmente, i suoi titoli snaturati dalla Leggereditore. Come è possibile che Hopeless diventi Le coincidenze dell'amore? E che Losing Hope diventi invece Le sintonie dell'amore? Mah. Misteri editoriali. La scelta non risulta azzeccatissima soprattutto considerando che i due titoli sono "gemelli" e che sono frutto di un preciso ragionamento logico da parte dell'autrice, quasi un gioco di parole, che, con la traduzione italiana, perde totalmente di significato.

Passiamo al prossimo (e ultimo) titolo . La terza magica trasformazione è stata effettuata dalla BUR , in collaborazione con la Warner Bros Picture Italia, sul libro di Kim e Krickitt Carpernter (con Dana Wilkerson). Ora, a tutti voi lettori sarà noto il fenomeno per il quale, quando esce un film tratto da un libro, ogni CE che si rispetti si sente in dovere di ripubblicarlo scegliendo la locandina come copertina. Non è questo il caso (per fortuna). Si è però deciso di pubblicare il libro in italiano utilizzando come titolo quello scelto per il film omonimo. E fin qui niente da obiettare se non si fosse passati da The Vow (lett. "la promessa, il voto, ecc") a La memoria del cuore, che con il libro (e la storia vera che racconta) , giuro, non ci incastra proprio niente (con il film giusto un po' di più vista la totale trasfigurazione zuccherosa della storia vera di Kim e Krickitt, probabilmente per esigenze di pubblico). Anche perché Krickitt non si ricorda un tubo di quanto accaduto prima del terribile incidente che l'ha privata della memoria, e, perlomeno per quanto si legge, all'inizio della sua estenuante riabilitazione le parole che le girano per la testa non sono proprio "cuore"  e "amore". Se l'avete letto capirete certamente cosa intendo. Ma si, per rendere più appetibile una storia c'è bisogno di zuccherarla un po' ed ecco qua il risultato.
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Ora passiamon invece a qualche esempio (diciamo un paio) di titoli scelti dalle CE sull'onda della moda del momento:
I titoli alla "sole, cuore , amore" ^^ 
Voi che mi dite? Cosa ne pensate in proposito? Fatemelo sapere nei commenti.
Un bacio.

13 commenti:

  1. Ahahahah ma sai che ancor prima di leggere il post pensavo proprio a Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto? Non l'ho letto ma solo il titolo per me è sufficiente!
    Ho avuto modo di notare anche la libertà con cui a volte traducono i classici, come Walden, or Life in the Woods: la mia copia a cura della Feltrinelli si intitola Walden. Vita nel bosco, senza l'ovvero in mezzo e al singolare. Sinceramente non so se buttarla o tenermela :/
    Bel post! ;)

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    1. Grazie Lumi! :)
      I classici della letteratura latina o greca poi sono quelli con le traduzioni più "libere" e non solo per quanto riguarda il titolo. Certi traduttori tirano degli sfondoni...Immagino che valga anche per i classici della letteratura in generale ^^ L'importante però è che la traduzione del testo sia accurata :)Quella del titolo è relativa , anche se (se fatta male) può fuorviare il lettore. E' parte del messaggio dell'autore in fondo ^^
      Un bacio.

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  2. Il primo è assurdo, i titoli della Colleen Hoover originali rendono molto di più, certe volte non li dovrebbero proprio toccarli.
    Buone letture!!

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    1. Già. Anche perché la Hoover è un'autrice che gioca con le parole, ci costruisce dei castelli ed è veramente un peccato che i suoi titoli vengano tradotti male :/

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  3. Tu hai toccato un tasto mooolto dolente, sappilo xD ahahahahahah è uno dei motivi per cui non acquisto più titoli targati Newton Compton o Leggereditore >.<

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    1. Sulla Leggereditore ho messo una bella croce (compro solo la Kleypas e la Hoover perché proprio non posso farne a meno) dopo il casino che hanno combinato con Suzanne Brockmann , ma alla Newton Compton non riesco proprio a resistere. Hanno dei prezzi fenomenali ^^

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  4. "Il ragazzo che entrò dalla finestra e entrò nel mio letto" nun se po' sentì! Vogliamo parlare di come hanno deciso di tradurre il primo volume della saga Twist me? "STRAPAZZAMI"! Me l'hanno fatta diventare la saga di Topo Gigio!

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  5. Sole, cuore e ammmore XD La Leggereditore ormai ragiona per cavoli suoi comunque, non solo per i titoli, ma anche per cover e traduzioni U.U" Guarda, ultimamente vanno anche di disastri imperfetti, sbagli ed errori, ad esempio Il mio migliore sbaglio - che a ricordarmelo devo scriverlo, sennò mi confondo - che in originale è Scoring Wilder. Che non centra una mazza.
    Oppure la serie della Crownover, che dai titoli originali (Rule, Jet, Rome...) sono diventati un Oltre perpetuo... le regole, l'amore, il destino ecc ecc >-<"

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  6. Io mi chiedo solo: quando un titolo viene tradotto, verrà pure approvato da qualcun'altro, giusto?" mi domando quindi quante belle teste di idee geniali possano prendere simili decisioni.
    Il titolo del primo libro è davvero improponibile! Può anche essere un romanzo bellissimo, ma non lo vorrei mai sulla mia libreria! Che disperazione!!!
    :( :(

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    1. Eh si, a rigor di logica ^^ Il problema però è che spesso viene scelto un titolo piuttosto che un altro sulla base delle varie mode del momento per cui, spesso e volentieri, si tratta di scelte attentamente studiate da equipe di persone. C'è da aver paura. Brrr :D

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  7. Il bello è che vendono ugualmente D: anzi, forse più di libri che sono perfetti in tutto e per tutto. Evidentemente c'è a chi piace questa situazione che io detesto DD:

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