BUONDÌ amici lettori e
amiche
lettrici, buon lunedì! Siamo già con un piede nell'inverno e, lo ammetto, mi vergogno un po' a parlarvi adesso delle letture del mese di agosto ma sono rimasta tristemente indietro. Che novità! Bando alle ciance, durante il mese di agosto ho letto 2 fumetti e 2 libri.Un buon traguardo considerato che è stato un mese caldissimo 🔥e io con il caldo non carburo bene.
ℓetturedeℓmese
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FINCHÈ ZOMBIE NON CI SEPARI di
JESSE PETERSEN (
#MultiplayerEdizioni). Avevo lasciato la lettura di questo libro a metà da un paio di anni e quest'estate, complice una domenica al mare, ho deciso di riprenderne in mano la
situescion. È il primo libro della trilogia
#LIVINGWITHTHEDEAD , serie che mescola l'horror a base di cervelli marci con l'ironia tipica della commedia divertente. Protagonisti sono due coniugi in crisi matrimoniale,
Sarah e
David, che, fra un battibecco e l'altro, scoprono quanto possa essere terapeutica un'apocalisse zombie. Peccato non abbia funzionato alla stessa maniera anche per
Rick e
Lori 😜 L'aspetto originale della serie, che tutto sommato per ambientazione e evoluzione degli eventi non lo è affatto, è che ciascun capitolo è corredato da una sorta di consiglio motivazionale per reinsaldare il legame di coppia.
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LA CONTEA DEI RUOTANTI di
FRANCO BOMPREZZI (
#IlPrato) appartiene al filone delle storie distopiche. L'azione si svolge nella
Contea della Sacra Ruota, società distopica, fondata dopo la
Rivoluzione dei Disabili, in cui i camminanti sono banditi e i pochi presenti "riabilitati".
Non ho amato particolarmente lo stile dell'autore, troppo asciutto, asettico, per i miei gusti, ma ne ho apprezzato moltissimo le tematiche. Prima fra tutte quella delle barriere architettoniche e psicologiche che esistono nella nostra società per quanto concerne la disabilità. Il valore della diversità, caratteristica assolutamente da non stigmatizzare ma valorizzare. Insomma, se sentite il bisogno di una lettura che faccia riflettere,
La contea dei ruotanti fa decisamente al caso vostro.
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LA GENERAZIONE di
FLAVIA BIONDI (
#BaoPublishing) è un fumetto - brossurato, in bianco e nero- che parla di crescita personale e soprattutto del concetto di "famiglia", quel legame forte che unisce e ancora l'un l'altro i suoi membri, come le radici di un albero, ispessite dalle emozioni e dai ricordi condivisi di generazione in generazione.
Flavia Biondi affronta le tematiche in una maniera veramente dolce e emozionante
, specialmente sul finale, che ho trovato strappalacrime.
Matteo ritorna a casa dopo tre anni trascorsi a
Milano. Ancora più perso di quando è fuggito dal proprio paese per non affrontare il giudizio del "babbo". Quest'ambientazione toscana, che traspare anche dai dialoghi, da brava toscanina mi ha accalappiata, lo ammetto. Ed è stato bello seguire il percorso di crescita del protagonista, dal suo sentirsi un fascio di inutili atomi alla realizzazione delle proprie potenzialità. Certe volte bisogna tornare a casa per ritrovare la propria strada e capire quanto la famiglia sia la nostra forza.
Zia B dice che siamo tutte mele. Che le famiglie sono come un albero carico di frutta. E che quando siamo maturi, succede che ci stacchiamo e andiamo via.
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RUGHE di
PACO ROCA (
#Tunué) è un fumetto -cartonato, a colori-di una grazie e dolcezza uniche. Protagonista delle tavole è
Emilio, affetto dal morbo di Alzheimer, che il figlio decide di inserire in una Residenza per anziani. Credo di poter affermare, senza ombra di dubbio, che non mi ero mai commossa tanto leggendo un fumetto prima di questo. Forse perchè quella delle
RSA è una realtà che ho vissuto sulla mia stessa pelle e perchè in molte delle situazioni rappresentate ho avuto un senso fortissimo di déjà-vu, di situazioni già vissute. La corsa alle medicine, la ginnastica mattutina, le conversazioni sconnesse e sgangherate, i ricordi che, come fotografie, sfuggono alla memoria sempre più debole con il tempo che passa. L'impotenza dei familiari, i sensi di colpa, i piccoli momenti di gioia condivisi con gli ospiti e gli operatori. La tristezza delle ultime pagine è stata dura da digerire.
Paco Roca è riuscito a rappresentare il decorso di una delle più brutte forme di demenza senile con un'efficacia che lascia a bocca aperta, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore pesante. Solo una parola: leggetelo.
Voi che mi raccontate di bello?
UN ABBRACCIO ♡