Minerva Highwood vuole a tutti i costi andare in Scozia a presentare alla Reale Società Geologica la sua scoperta e vincere il premio in palio per la miglior relazione scientifica. Colin Sandhurst, lord Payne, scapestrato libertino privo di mezzi, desidera solo tornarsene alla vita dissoluta di Londra. In cambio del denaro del premio, accetta di accompagnare Minerva simulando una fuga d’amore. Un viaggio rocambolesco che li condurrà ben più lontano di quanto avessero immaginato, alla scoperta dei lati più nascosti e sorprendenti di entrambi. E alla sconcertante constatazione che il pericolo più insidioso, in agguato lungo il cammino, sarà quello di innamorarsi…
Le principali ragioni per cui ho apprezzato questo libriccino sono anche quelle che mi hanno fatto affezionare subito a Tessa Dare: le conversazioni brillanti e argute di cui la storia è costellata, le numerose schermaglie amorose e le battute sagaci è quello che amo ritrovare nei romance che leggo. Insomma, quando leggo un romance lo faccio perché voglio innamorarmi e non c'è niente che faccia avverare questo mio desiderio più della presenza di romanticismo unito a quel tocco di ironia e ilarità. Ridere fa bene, risolleva il morale e allunga la vita! Detto ciò, passiamo ai protagonisti. Potreste pensare che questi siano due. Come le regole del genere insegnano. Tuttavia, in questo romanzo, sono ben tre i protagonisti principali. Oltre a quelli di contorno che mi hanno fatto bramare l'uscita del prossimo volume, che avrà come protagonisti l'insegnante di violoncello, orfana di genitori e segnata dall'imperfezione fisica, Kate Taylor e il Caporale Thorne, uomo burbero e decisamente protettivo nei confronti della ragazza. Si intuisce la presenza di un mistero che non vedo l'ora di poter svelare! I tre protagonisti sono Colin Sandhurst, lord Payne, indolente libertino che non dorme mai solo, con l'alquanto irritante capacità di riuscire a chiamare la nostra eroina con tutti i nomi possibili che iniziano per M, fuorché il suo. Colin ha un passato molto doloroso alle spalle, durante la lettura scopriremo che c'è molto altro dietro la facciata di nobile indolenza che si è costruito addosso negli anni. Poi c'è Minerva Highwood, bruttina e scialba all'esterno quanto intelligente all'interno. Cari lettori, non la troverete certo a prendere il té delle sei del pomeriggio in salotto. Nossignore! Piuttosto ad esplorare qualche caverna e grotta sotterranea alla ricerca di fossili e tesori archeologici del passato, come quello che la porterà a fare una proposta indecente e disperata a Colin, una notte piovosa. Ho sentito subito una particolare affinità con Minerva, molto diversa dall'ideale di giovane ragazza in età da marito del tempo:
Ma Minerva era diversa. Era sempre stata diversa. Delle tre sorelle Highwood, era l'unica con i capelli scuri, l'unica a portare gli occhiali, l'unica che preferiva robusti stivaletti con i lacci alle pantofoline di seta, e l'unica a cui importasse qualcosa della differenza tra rocce sedimentarie e metamorfiche."Una settimana per innamorarsi" diTessa Dare, cit. pag 7Disposta a tutto pur di proteggere la sorella maggiore da un matrimonio senza amore, cadrà lei stessa in una dolce trappola. Perché viaggiare con Colin fino in Scozia per presentare alla Reale Società Geologica la propria scoperta, avrà delle regole. Prima delle quali: Colin non dorme mai da solo la notte. E questo creerà non pochi problemi anche al nostro eroe. In una settimana accade l'impensabile anche se prevedibile. La terza protagonista è Francine, il calco dell'impronta di una lucertola femmina dell'età preistorica. La scoperta che Minerva vuole presentare al Simposio di Edimbrgo, vincendo così il premio di cinquecento ghinee e cosa più importante, ottenendo così il riconoscimento del valore del proprio lavoro, il suo grande momento, quello in cui finalmente sarà apprezzata per il suo valore intellettuale. E da qualcun'altro non solo per quello.
Per concludere vi lascio il discorso più ingarbugliato e romantico che abbia mai letto in un romance:
(...) vorrei farti un complimento adeguato, ma il mio scarso vocabolario non me lo consente. Credo che mi servirebbe un'escursione scientifica. Dovrei avventurarmi in una qualche giungla in cui la bellezza avesse preso il posto della pioggia. Dove la leggiadria cadesse dal cielo a intervalli regolari. Bagnasse ogni superficie, impregnando il terreno, e fosse sospesa nell'aria sotto forma di vapore. Perché li avrebbero una parola per descrivere...l'aspetto che hai adesso. (...) Li avrebbero molte parole per descrivere la bellezza. (...) E al di là di esse, esisterebbe questa parola...una parola che anche gli anziani più saggi e avvizziti avrebbero pronunciato solo una volta o due in tutta la vita, e sempre a bassa voce e con trepida riverenza. Una parola per descrivere l'improvviso, catastrofico torrente di bellezza, con il potere di cambiare il paesaggio. (...) Una sorta di tremendo monsone che mi ha investito, mentre ti guardavo poco fa. "Una settimana per innamorarsi" di Tessa Dare, cit. pag. 238-239
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