martedì 11 giugno 2013

✉ ✉ ✉ ✉ ✉ Ɗear Ɗiary ✉ ✉ ✉ ✉ ✉

Cher lecteurs, voglio raccontarvi qualcosa di me. Lo farò come se scrivessi su un Ɗiario, modalità a me molto cara. L'argomento di cui vi parlerò questa notte, sotto un cielo stellato (eh, si! proprio sotto un cielo stellato. Il soffitto della mia camera fa si che possa averne sempre uno a disposizione, sotto il quale sognare e leggere), è la mia esperienza con...l'acne. Credo che se ne parli pochissimo sul web. Poche sono le testimonianze italiane. Molte quelle oltreoceano, alle quali (a suo tempo) ho attinto senza pudore. Lo so, piace non sentirsi le uniche quando ci si trova in una situazione spiacevole. Per tutte le info scientifiche e tecniche vi rimando a Acne.it (http://www.acne.it), il portale italiano sull'acne. Quello che invece scriverò in questa pagina di carta virtuale (ma non meno reale) sarà la mia semplice e pura esperienza, la mia convivenza con i benedetti foruncoli. Prima di iniziare a parlare seriamente con voi, lo sapevate che esiste anche un marchio di abbigliamento e accessori che si chiama così? Adesso a noi...Io ho l'acne da quando avevo 11 anni. E' comparsa durante l'adolescenza, un anno di terapia e poi se n'è andata senza lasciare traccia. E' rimasta latente per circa 8 anni (comparivano i soliti 2 o 3 brufoletti ogni tanto) e poi è tornata a bussare alla mia porta 9 mesi fa. Questa volta la mia faccia si è popolata di tante e fastidiose pustolette. Io, scherzandoci sopra, dicevo che evidentemente mr. pimple aveva deciso di mettere su famiglia sulla mia faccia e che trovando il terreno di coltura adeguato e accogliente, aveva scelto di prolificare. Eh, si! Perché il vero colpevole di questa infezione è un batterio .Purtroppo c'è troppa poca informazione al riguardo. Spesso la gente pensa che le pustolette dell'acne siano frutto di troppi dolciumi e cioccolate. Vi posso assicurare che l'alimentazione che conducete influenza in pochissima parte il presentarsi o meno di questa. Importante, per avere una risoluzione felice del problema, è rivolgersi a colui o colei il quale o la quale ha fatto del compito di curare la pelle il suo mestiere: il/la dermatolog/a. Non affidatevi a cure fai da te che rischiano soltanto di peggiorare la vostra situazione. Per curare l'acne ci vuole un intervento medico. Grazie alla mia dermatologa sono quasi giunta alla fine del mio percorso, mediante l'impiego di cure topiche e antibiotiche. E sono passati solo 9 mesi! Incrociamo le dita. Un altro aspetto dell'acne del quale vi volevo parlare sono le ripercussioni psicologiche che ella può avere sulla persona interessata da questo fenomeno. La parte più colpita dall'acne solitamente è il volto. Il volto è la prima parte del corpo che le persone notano quando vengono le une in contatto con le altre. Mostrare un volto punteggiato da rossori visibili e insistenti può creare disagio. Credetemi lo so, ci sono passata anche io. Ci sono stati giorni nei quali, non vedendo miglioramenti nelle mie condizioni, mi sono buttata giù. All'inizio del trattamento ci sono voluti diversi tentativi e impieghi di differenti medicinali per trovare la soluzione che fosse adatta al mio tipo di acne (acne infiammatoria). Tuttavia, dovere perseverare. Nel mio caso, tanto ha fatto la mia famiglia, incoraggiandomi e aiutandomi a notare i progressi che stavano interessando il mio volto (spesso il diretto interessato è troppo coinvolto e non se ne accorge). Gli amici. Inoltre, dovete sapere che esistono linee di make-up progettate appositamente per le ragazze (o anche per i ragazzi) che soffrono di questo problema. Anche questo può aiutarvi a perseverare, a tenere duro e a portare fino in fondo il vostro progetto di cura. Progetto costruito insieme ad una figura professionale, mi raccomando! Mai da soli. Ho scritto ciò per far sapere a tutte le ragazze/i che ne sono colpite/i che non sono sole/i e che, con perseveranza e costanza, se ne può uscire. Non vergognatevi di essere affetti da acne, combattetela!

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