giovedì 14 luglio 2016

June ℛecap | ℓetture + telefilm # 13

Buondì amici lettori e amiche lettrici, direi che è arrivato finalmente il momento di parlarvi delle mie LETTURE DEL MESE DI GIUGNO, delle quali non sono proprio soddisfatta a essere sincera. Ci sono state un paio di delusioni che mi hanno messa di malumore (si, io mi arrabbio quando qualcosa non mi piace!). Spero che questo mese vada meglio anche se, causa caldo, non sono ancora riuscita a portare a termine nessuna lettura (mercoledì prossimo ve ne parlerò meglio in un post). Devo decidermi a impostare il turbo!


LETTURE

Sul versante numeri però ho letto molto di più rispetto ai mesi scorsi (me super felice) portando  a casa 5 LIBRI. Yeeee! Di generi l'uno diverso dall'altro. Ho iniziato il mese di giugno con un FLOP clamoroso: LA CANZONE CHE CI HA FATTO INCONTRARE di RYAN WINFIELD (#mondolibri). Ve ne ho già disquisito abbastanza qui quindi non mi ci soffermerò sopra ulteriormente. Per me è stato un completo disastro e una delusione dolorosa, soprattutto per i 17 che ho buttato giù per il tubo (di scarico). 

  Dopodichè mi sono leccata le ferite con una letturina dolcina e molto molto carina a tinte paranormali (di genere M/M): UN BUONO SCHELETRO (#seriescheletri) di KIM FIELDING (#dreamspinnerpress). Ha lasciato un po' il tempo che ha trovato ma è riuscita comunque a risollevare il mio morale a terra. Dopo nemmeno un giorno ero già arrivata al 70% dell'ebook! Cosa rara per una bookworm lumachina come me. Dylan Warren è un giovane architetto che, suo malgrado, si trova costretto a dividere il proprio corpo con i geni da lupo mannaro. Per riuscire a "gestire" meglio i propri istinti e gli "effetti collaterali" della propria nuova natura, decide di fuggire dal traffico della città e di trasferirsi in campagna (e lavorare quindi a distanza) in una casetta decrepita (con un solo vicino,Chris Nock, sexy e molto selvaggio) da risrutturare completamente. Come vi dicevo è stata una lettura relativamente facile, molto fluida e lineare. Non è una di quelle letture che ti cambiano la vita ma è semplicemente carina. L'elemento che mi è piaciuto di più è il dualismo selvaggio/civilizzato che Kim Fielding è riuscita disseminare lungo tutto il corso della storia, ad iniziare dalla caratterizzazione dei due protagonisti (Dylan così precisino e controllato, Chris che invece vive alla giornata, senza sicurezze, un po' alla buona e fa la pipì sul portico, giusto per citarvi una delle sue stravaganti abitudini), la dicotomia città/campagna (ordine di cemento e caos di alberi), la natura stessa del protagonista (umana ma anche bestiale). Per dirlo con le sue stesse parole questa storia è un "mix , una giusta combinazione di caos controllato, di ordine disordinato, tra selvaggio e domestico". E la cosa più bella è che alla fine Dylan giunge alla conclusione che non si è per forza costretti a scegliere tra l'uno e l'altro estremo. Talvolta due poli opposti possono coesistere e dare vita a qualcosa di nuovo e maravigliosamente equilibrato. TRE STELLINE.  

OMAGGIO CE
Dopo mi sono tuffata (e questo paragone ci sta tutto perchè si tratta proprio di una lettura da ombrellone) nella lettura di SCRITTO NEL DESTINO (#serieanchorisland) di TERRI OSBURN (#amazonpublishing). Anche questa si è rivelata una letturina fresca,leggera e divertente, niente di impegnativo. La paragonerei a uno di quei film americani che le nostre TV mandano in onda d'estate oppure d'inverno nel periodo natalizio. Quei film pervasi da quell'atmosfera magica e lieve, ricchi di incomprensioni e protagonisti abbastanza stereotipati, in cui i nostri eroi  si trovano a combattere a spada tratta il magnate di turno che vuole deturpare il piccolo paesino (in questo caso si tratta di un'isola, Anchor Island nella fattispecie) non ancora colpito dalla globalizzazione. Ma torniamo a noi. Beth Chandler ha passato tutta la vita a cercare di compiacere gli altri. Prima i nonni che la volevano avvocato, poi Lucas, il fidanzato drogato di lavoro (anche lui avvocato), che acconsente a sposare perchè questo lo farebbe felice. Arriva il giorno in cui Beth è costretta, nonostante la sua fobia per tutte le cose che galleggiano sull'acqua, a salire su un traghetto che la porterà a conoscere la sua nuova famiglia sull'isola. E qui, colta nel tentativo di sbriciolare il volante della macchina con le mani, incontra,senza saperlo ,Lui, Joe, il fratello figo di Lucas, con due bellissimi occhioni blu e Dozer a traino, un meraviglioso cucciolone che avrei tanto voluto poter strapazzare di coccole più volte, durante la lettura. I due si piacciono da subito. Lui la aiuta a superare l'attacco di panico in corso e lei lo colpisce con i suoi occhi da cerbiatta e la sua genuinità. E mentre Lucas presta più attenzione al lavoro che alla sua fidanzata quest'ultima e Joe si avvicinano sempre di più. A conti fatti, alla fine della storia Beth non si innamorerà soltanto dell'atmosfera magica che si respira sull'isola, intendiamoci. Ciò cui Beth troverà più difficile rinunciare, una volta scoppiato il putiferio (insomma, come si può pensare di innamorarsi del fratello del tuo futuro marito e passarla liscia?) saranno soprattutto i legami stretti in quelle due settimane di vacanza ad Anchor Island. Beth infatti è essenzialmente sola al mondo, tutti i suoi parenti sono morti e, in più, non è mai stata brava a stringere legami d'amicizia in vita sua. Non si è mai sentita nel posto giusto. Felicemente completa. E in questo forse un po' mi somiglia. È una dolce storiellina con un happy ending annunciato già dalle prime righe ma è proprio questa promessa che ne rende la lettura così piacevole, specialmente in estate. È una lettura scaccia stress.  TRE STELLINE.  


OMAGGIO CE
L'ultima lettura del mese è stata SCHEGGE DI VERITÀ di MONICA LOMBARDI (#amazonpublishing) e non so cosa sia successo, viste le premesse molto promettenti (un rapimento, una donna affetta da amnesia e una corsa contro il tempo per trovare il covo del rapitore e salvare la vita dell'altra ragazza rapita), ma mi ha abbastanza deluso. Sarà che sono abituata ad altri tipi di thriller (ben più complessi e contorti, dei veri e propri labirinti) ma questo mi è parso scontato nei suoi sviluppi. Quando ci si ritrova a indovinare uno dei colpi di scena principali a inizio libro anzichè a metà (come previsto dal corso della narrazione) c'è qualcosa che non quadra nell'architettura della storia. Quello che sarebbe dovuto essere il secondo colpo di scena invece non mi ha fatto nè caldo nè freddo. Ed è tutto dire. Uno dei punti positivi di Schegge di verità è decisamente la sua ambientazione tutta italiana (alleluja!), nei dintorni di Milano. Un altro è la sua coralità, insieme a Livia (una delle due vittime del rapimento) e Andrea (psichiatra), troviamo infatti anche il Commissario Arco (incaricato delle indagini) e Ilaria Benni (una sensitiva e anche il personaggio che ho apprezzato di più in assoluto, così vivida e particolareggiata). La parte iniziale della storia, che si apre con una corsa a perdifiato in un bosco, e il ricovero in ospedale nonchè con le indagini preliminari mi è piaciuta veramente tanto. Ho apprezzato tanto il modo di tinteggiare così realistico di una Livia smemorata e traumatizzata ma da metà del libro in poi, per quanto mi riguarda, qualcosa si è guastato. Tutto è diventato troppo prevedibile. Resta comunque una lettura carina, sicuramente più adatta a chi con il genere in questione non ha molta familiarità che ai veterani del settore. TRE STELLINE.   


TELEFILM 

Questo mese torna anche la categoria TELEFILM perchè sono riuscita a completare la visione di quache #serietv che stavo seguendo. Il #recap del prossimo mese sarà ancora più ricco! Ricapitolando sono riuscita a guardare:

CRIMINAL MINDS 11 e...ma che cavolo combinate, creatori dei miei stivali! Ok voler allungare il brodo ma cosi mi pare un po' troppo. Chi ha visto l'episodio finale sicuramente ha capito a cosa alludo, per gli amanti degli #spoiler lo scrivo qui: a causa di un attacco di terrorismo interno si aprono le sezioni delle carceri in cui sono alloggiati i criminali più pericolosi (serial killer, stupratori seriali, pedofili, ecc.), che non mancano di cogliere l'occasione per evadere. Spetterà ai nostri profiler riacciuffarli nella stagione 12. In questa stagione mi è piaciucchiato abbastanza il filone dedicato specificatamente a Morgan e alle sue sventure anche se, in alcuni frangenti, la si è voluta buttare troppo sul romantico a parer mio. CM non è telefilm da smancerie! Se le voglio vedere guardo altro. Insomma, stagione carina ma che ho guardato più per abitudine che per interesse.

FEAR THE WALKIND DEAD 2 (mid-season finale) invece l'ho adorato! Dite quello che vi pare ma per certi versi mi piace ancora più dell'originale. Finalmente, dopo una prima stagione di rodaggio, si sta entrando nel vivo dell'azione e, in pieno stile Kirkmann, non mancano i pazzoidi deliranti. Ho apprezzato tantissimo la teoria sugli zombie messa in piedi da Celia Flores: i morti hanno sempre camminato tra noi, è soltanto che adesso possiamo vederli. Non vedo l'ora che arrivi agosto per potermi gustare la seconda parte della serie.

PENNY DREADFUL 3 invece chiude le avventura orrorifiche di Vanessa Ives e se c'è una cosa che mi è proprio dispiaciuta in questa ultima stagione è che Vanessa viene lasciata completamente a se stessa, in balia delle forze oscure che lottano per impadronirsi della sua anima, in una Londra sempre più cupa e tossica. Penny Dreadful è una delle migliori #serietv degli ultimi anni e, si, mi mancherà. I miei lunedì non saranno più gli stessi senza Ethan Chandler! Comunque, prestissimo le dedicherò un intero post, così avrò modo di sfogare tutto il mio dispiacere per la sua recente cancellazione.

Voi che mi dite? Avete qualcosina di interessante da raccontarmi?
Un bacio.

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2 commenti:

  1. Ciao Giulia! Ma lo sai che non mi sono ancora buttata sui m/m a tinte paranormali? Cioè a parte il romanzo di Qhuinn e Blay... dovrò recuperare eheh ^^ Scritto nel destino mi ricorda un po' la serie Travis della Kleypas, mentre per il romanzo della Lombardi mi dispiace.
    Fear the Walking Dead, ho visto solo il pilot della prima stagione e no, non fa per me. Troppo leeennntttoooooo U.U Mentre ho cominciato la seconda di Penny Dreadful. Povera, povera signorina Ives, della serie mai-na-gioia T^T

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    Risposte
    1. Veramente! L'ashtag #mainagioia è stato coniato proprio per lei! E vedrai nella III stagione :( Di male in peggio.
      Per quanto riguarda il thriller della Lombardi, è dispiaciuto tantissimo anche a me però non è riuscita a coinvolgermi come avrei voluto. Sono abituata ad altre storie, più al cardiopalma :)

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