mercoledì 27 febbraio 2013

GLI ASSAGGI: HYBRID. QUEL CHE RESTA DI ME-Kat Zhang

Come promesso, il prologo e il primo capitolo della nuova uscita della Giunti Y, della quale vi ho già parlato ieri in questo post. Forza ragazze/i, assaggiate, assaggiate!



Prologo


Io e Addie siamo nate nello stesso corpo. Le dita spettrali delle nostre anime erano strettamente intrecciate prima ancora che cominciassimo a respirare. I primi anni in- sieme sono stati anche i più felici. Poi sono cominciate le preoccupazioni, le labbra strette dei nostri genitori, le fronti corrugate delle insegnanti della scuola materna, le domande che tutti pronunciavano a mezza voce quando pensavano che non stessimo ascoltando.

«Perché non cominciano a stabilizzarsi?» Stabilizzarsi. Cercavamo di formare quella parola nella nostra bocca di bimbe di cinque anni, provandola sulla lingua. Sta-bi-li-za-ssi.
Sapevamo cosa voleva dire. Più o meno. Significava che una di noi due doveva assumere il controllo. Significava che l’altra doveva sparire. Adesso so che è molto più di questo, ma a cinque anni io e Addie eravamo ancora ingenue, inconsapevoli. Quella patina d’innocenza cominciò a sgretolarsi al primo anno delle elementari. Fu la nostra consulente scolastica dai capelli grigi a scalfirla. «Sapete, care, stabilizzarsi non è una cosa di cui aver paura» ci disse mentre osservavamo le sue labbra sottili dipinte di rosso. «Forse può sembrarvi così adesso, ma capita a tutti. L’anima recessiva, che sia l’una o l’altra, si addormenta e basta.» Tralasciò di dirci chi pensava sarebbe sopravvissuta tra noi due. Non ce n’era bisogno. In prima elementare tutti erano certi che fosse Addie l’anima dominante. Riusciva a farci andare a sinistra quando io volevo andare a destra, si rifiutava di aprire la bocca quando io volevo mangiare, urlava «No», anche se io avrei voluto disperatamente dire «Sì». Riusciva a farlo senza sforzo e più il tempo passava più diventavo debole, mentre il suo controllo aumentava. Ma a volte riuscivo ancora a impormi... e lo facevo. Quando la mamma ci chiedeva com’era andata la giornata, io raccoglievo tutte le forze per raccontare la mia versione dei fatti. Quando giocavamo a nascondino, io insistevo perché ci accucciassimo dietro una siepe anziché correre a fare tana-libera-tutti. A otto anni diedi uno strattone mentre portavamo il caffè a papà. Abbiamo ancora sulle mani le cicatrici di quelle ustioni. Più sentivo la mia forza affievolirsi, più mi ostinavo, in una lotta sempre più violenta, cercando di convincermi che non sarei scomparsa. Addie mi odiava per questo, ma io non potevo farne a meno. Ricordavo la libertà di un tempo... mai completa, naturalmente. Ma potevo chiedere alla mamma un bicchiere d’acqua, un bacio dopo una caduta, un abbraccio. Finiscila, Eva, urlava Addie ogni volta che litigavamo. Finiscila e basta. Vattene. E per molto tempo ho creduto che, un giorno, l’avrei fatto.
A sei anni ci portarono per la prima volta da uno spe- cialista. Gli specialisti erano molto più pressanti della con- sulente scolastica. Gli specialisti ci sottoponevano ai loro insulsi test, alle loro insulse domande e ci facevano pagare parcelle tutt’altro che insulse. Quando i nostri fratellini raggiunsero l’età della stabilizzazione, io e Addie eravamo già state da due terapeuti e avevamo provato quattro di- versi tipi di cure, con lo scopo di favorire ciò che la natura avrebbe già dovuto fare: sbarazzarsi dell’anima recessiva. Sbarazzarsi di me.
I nostri genitori sembrarono incredibilmente sollevati quando le mie irruzioni diminuirono, quando i dottori cominciarono a presentar loro prognosi positive. Cerca- rono di tenercelo nascosto, ma noi li sentimmo pronun- ciare i loro «finalmente», accompagnati da grandi sospiri, fuori dalla porta della nostra stanza, ore dopo averci dato il bacio della buonanotte. Per anni eravamo state la spina nel fianco del quartiere, lo sporco, piccolo segreto, non così segreto: le bambine che non volevano stabilizzarsi. Nessuno sapeva che, nel cuore della notte, Addie mi lasciava uscire e camminare per la stanza, toccare i vetri freddi della finestra e piangere le mie lacrime con le ultime forze che mi rimanevano. Mi dispiace, sussurrava lei. E sapevo che era sincera, nonostante tutto quello che poteva avermi detto in passato. Ma questo non cambiava nulla. Ero terrorizzata. Avevo undici anni e anche se mi ero sentita ripetere da sempre che era del tutto naturale che l’anima recessiva svanisse, io non volevo andarmene. Volevo vedere altre ventimila albe, vivere altre tremila giornate d’estate in piscina, sotto il calore del sole. Volevo sapere cosa si provava a dare il primo bacio. Le altre anime recessive erano state fortunate a svanire verso i quattro o cinque anni. Sapevano meno. Forse per questo le cose sono andate diversamente. Volevo disperatamente vivere. Mi sono rifiutata di cedere. Non sono mai svanita del tutto.
Persi ogni controllo sui movimenti, è vero, ma rimasi: intrappolata nella testa di Addie, paralizzata. Potevo solo guardare e ascoltare. Non lo sapeva nessuno a parte me e Addie, e lei non aveva nessuna intenzione di dirlo in giro. Ma sapevamo anche cosa toccava ai ragazzi che non si stabilizzavano, che diventavano ibridi. Eravamo perseguitate dalle im- magini degli istituti in cui venivano rinchiusi per non fare più ritorno.
Alla fine i dottori ci dichiararono guarite. La consulente scolastica si congedò da noi con un lieve sorriso compiaciuto. I nostri genitori erano in estasi. Imballarono tutto e ci portarono a quattro ore di macchina, in un altro stato, in un nuovo quartiere, dove nessuno sapesse nulla di noi e dove avremmo potuto essere qualcosa di più che la “famiglia con la bambina strana”. Ricordo di aver visto la nuova casa per la prima volta dal finestrino della macchina, oltre la testa del nostro fratellino: una piccola villetta color bianco sporco con il tetto dalle scandole scure. Lyle pianse quando la vide così vecchia e malmessa, con il giardino soffocato dal- le erbacce. Nel trambusto che ne seguì, mentre i nostri genitori cercavano di calmarlo, occupandosi allo stesso tempo di scaricare il camion dei traslochi e trascinare dentro i bagagli, io e Addie restammo sole un momento, un minuto intero fuori, al freddo invernale, a respirare l’aria gelida. Dopo tanti anni le cose si erano finalmente aggiustate. I nostri genitori potevano di nuovo guardare la gente negli occhi e Lyle poteva di nuovo uscire con Addie in pubblico. Ci inserirono in una classe di seconda media in cui nessuno sapeva degli anni che avevamo passato a dividerci lo stesso banco, strette e scomode, desiderando solo che nessuno si accorgesse di nulla. Potevano essere una famiglia normale, con preoccupazioni normali. Potevano essere felici. Loro. Ma non si rendevano conto che non c’erano solo loro. C’era ancora un noi. Io ero sempre lì.
«Addie ed Eva, Eva e Addie» cantilenava la mamma quando eravamo piccole, prendendoci in braccio e facen- doci volteggiare per aria. «Le mie bambine.»
Adesso, quando aiutavamo a preparare la cena, papà chiedeva soltanto: «Addie, cosa ti piacerebbe mangiare stasera?». Nessuno usava più il mio nome. Addie ed Eva, Eva e Addie non esistevano più. C’era solo Addie, Addie, Addie. Una bambina, non due.


1


La campanella della fine delle lezioni fece saltare i ragazzi su dai banchi. Tutti cominciarono ad allentarsi le cra- vatte, a chiudere i libri, a riporre quaderni e matite nelle cartelle. Un brusio chiassoso soffocò quasi le raccoman- dazioni urlate dall’insegnante per la gita dell’indomani. Addie stava guadagnando l’uscita quando dissi: Aspetta, dobbiamo chiedere alla signora Stimp del nostro test di recupero, ricordi? Lo farò domani, disse Addie facendosi strada nel corridoio. L’insegnante di storia sembrava conoscere il segreto custodito nella nostra testa: ci guardava sempre con aria pensierosa, pizzicandosi le labbra quando credeva di non essere vista. Forse era solo una mia paranoia. O forse no. In ogni caso, andare male nel suo corso non poteva che portarci altri guai. E se poi non ce lo fa fare? La scuola rimbombava di rumori tipici, armadietti sbattuti, risate, ma io udivo perfettamente la voce di Addie nello spazio silenzioso che univa le nostre menti.

Era tutto tranquillo in quell’istante, anche se riuscivo a intuire la punta di irritazione di Addie, come un brusio di sottofondo. Ce lo lascerà fare, Eva. Come sempre. Non rompere. Non sto rompendo. Solo che... «Addie!» urlò qualcuno. Addie si voltò. «Addie... aspetta!» Eravamo talmente assorte nella nostra discussione che non avevamo fatto caso alla ragazza che ci stava seguendo. Era Hally Mullan. Con una mano si tirava su gli occhiali, con l’altra cercava di legarsi i riccioli scuri con un elastico. Si fece strada a spintoni oltre un fitto gruppetto di studenti e, quando ci raggiunse, tirò un sospiro di sollievo pieno di enfasi. Addie emise un lieve gemito d’insofferenza, che solo io riuscii a sentire. «Certo che cammini in fretta, tu» disse Hally con un sorriso, come se lei e Addie fossero amiche. Addie scrollò le spalle. «Non sapevo che mi stessi seguendo.» Il sorriso di Hally rimase inalterato. Del resto lei era quel genere di persona che avrebbe riso anche di fronte a un uragano. In un altro corpo, in un’altra vita, non si sa- rebbe certo messa a inseguire due come noi nel corridoio della scuola. Era troppo carina per farlo, con quelle ciglia lunghissime e la pelle olivastra, l’indole spensierata. Ma c’era qualcosa sul suo volto, quasi inciso nei suoi linea- menti, che la rendeva diversa dagli altri. E ciò non faceva 
che aumentare la sua singolarità, esaltare quell’aura che la circondava e che sembrava voler dire: qualcosa non va. Addie si era sempre tenuta alla larga da lei. Avevamo già abbastanza problemi nel fingere di essere normali. In quel momento però non c’era modo di evitare Hally. Si mise a camminare al nostro fianco, la cartella appesa su una spalla. «Allora, sei emozionata per la gita di domani?» «Non proprio» disse Addie.


«Neanch’io» fece Hally allegramente. «Oggi hai da fare?» «Più o meno» rispose Addie. Cercava di mantenere un tono distaccato nonostante Hally insistesse a ostentare il suo buonumore, ma continuava nervosamente a tirarsi giù la camicia. Quando, all’inizio dell’anno, avevamo comprato le uniformi per il liceo, andavano benissimo, ma da allora eravamo cresciute. I nostri genitori non se ne erano accorti visto... insomma, visto quanto stava accadendo con Lyle, e noi non avevamo detto niente. «Vuoi venire a casa mia?» chiese Hally. Addie si sforzò di sorriderle. Per quanto ne sapeva- mo, Hally non aveva mai invitato nessuno a casa sua. O meglio, nessuno c’era mai andato. Avrà capito qualcosa? A voce alta, le disse: «Non posso, oggi faccio la babysitter». «Dai Woodard?» le chiese Hally. «Per Robby e Lucy?» «Robby e Will e Lucy» disse Addie. «Sì, i Woodard.» Le fossette di Hally divennero più profonde. «Adoro quei bambini. Li vedo sempre nella piscina del mio quartiere. Posso venire con te?» Addie esitò. «Non so se i loro genitori approverebbero.» «Sono ancora in casa quando arrivi?» chiese Hally. Addie annuì e lei aggiunse: «Possiamo chiederglielo allora, giusto?». Non si rende conto di essere maleducata? disse Addie e avrei dovuto darle ragione. Ma Hally continuava a sorridere, mentre l’espressione del nostro viso stava diventando sempre meno amichevole. Magari si sente molto sola, ribattei. Addie aveva le sue amiche e io, se non altro, avevo Addie. Hally non aveva nessuno, o almeno così pareva. «Non voglio mica essere pagata, ovviamente» stava dicendo Hally. «Vengo solo per tenerti compagnia, sai?» Addie, dissi. Lasciala venire. Potete almeno provare a chiedere«Be’...» iniziò Addie. «Grandioso!» Hally afferrò le nostre mani e sembrò non accorgersi del sussulto di sorpresa di Addie. «Ho un mucchio di cose da raccontarti.» La tv era accesa quando Addie aprì la porta di casa dei Woodard. Hally era dietro di lei. Non appena ci scorse, il signor Woodard afferrò chiavi e valigetta. «I bambini sono in soggiorno, Addie.» Si avviò in fretta verso la porta, girandosi appena per aggiungere: «Chiama se hai bisogno di qualcosa». «Lei è Hally Mul...» cominciò Addie, ma lui era già sparito, piantandoci in asso con Hally. «Non si è neppure accorto di me» disse lei. Addie alzò gli occhi al cielo. «Non c’è da stupirsi. Fa sempre così.» Era da un po’ che facevamo da babysitter a Will, Robby e Lucy – da prima che mamma riducesse le sue ore di lavoro per occuparsi di Lyle – ma capitava ancora che il signor Woodard dimenticasse il nome di Addie. I nostri genitori non erano gli unici in città a lavorare troppo e avere troppo poco tempo. La tv del soggiorno era sintonizzata su un cartone animato con un coniglio rosa e due topi enormi. Lyle guardava le stesse cose quando era piccolo, ma a dieci anni affermava di essere ormai troppo grande per quella roba. A sette anni i bambini avevano ancora il permesso di guardare i cartoni, a quanto pareva, perché Lucy se ne stava stesa sul tappeto davanti allo schermo, dondolando le gambe avanti e indietro. Il fratellino era seduto accanto a lei, ugualmente assorto.

«In questo momento è Will» disse Lucy senza girarsi. Il cartone finì, sostituito da un annuncio di servizio pubblico. Addie distolse lo sguardo. Ne avevamo visti ab- bastanza di quegli annunci. Al vecchio ospedale in cui eravamo state ricoverate, li trasmettevano a ripetizione:sfilze infinite di uomini e donne di bell’aspetto, dalle voci cortesi e i sorrisi gentili, che ci ricordavano di stare sempre all’erta perché gli ibridi si nascondevano tra gli altri fingendosi normali. Persone che cercavano di sfuggire all’ospedalizzazione. Persone come me e Addie. «Chiamate il numero che vedete sullo schermo» dicevano sempre, mostrando denti perfettamente bianchi. «Basta una telefonata per la sicurezza dei vostri bambini, della vostra famiglia, del vostro paese.» Non dicevano mai cosa sarebbe accaduto esattamen- te dopo quella telefonata, probabilmente perché non era necessario. Lo sapevano tutti. Gli ibridi erano troppo instabili e non potevano essere ignorati: perciò le telefonate in genere conducevano a investigazioni, che a volte portavano a veri e propri raid. Noi ne avevamo visto solo uno in un notiziario o nei video che ci mostravano du- rante le lezioni di scienze politiche, ma era stato più che sufficiente. Will saltò in piedi e corse da noi, lanciando uno sguardo confuso e diffidente a Hally. Lei gli sorrise. «Ciao Will.» Si accovacciò, incurante della gonna. Era- vamo andate dai Woodard appena uscite da scuola, senza passare da casa a cambiarci. «Sono Hally. Ti ricordi di me?» Finalmente Lucy distolse gli occhi dallo schermo. Si rabbuiò e disse: «Io mi ricordo di te. Mia mamma dice...». Will diede uno strattone alla nostra gonna interrompendo Lucy. «Abbiamo fame.»
«Non è vero» disse Lucy. «Gli ho appena dato un biscotto. Ne vogliono un altro.» Si tirò su in piedi, rivelando la scatola di biscotti che fino a quel momento aveva tenuto nascosta. «Vieni a giocare con noi?» chiese a Hally. Hally le sorrise. «Sono venuta ad aiutare Addie a fare la babysitter.» «Per chi? Will e Robby?» disse Lucy. «Non hanno bisogno di due persone» aggiunse fissandoci, come se volessimo insinuare che lei aveva ancora bisogno di una babysitter a sette anni. «Hally è venuta per farmi compagnia» disse Addie in fretta. Prese in braccio Will e lui ci avvolse le braccia intorno al collo, poggiando il minuscolo mento sulla spalla. I suoi capelli sottili da bimbo ci solleticavano la guancia. Hally sorrise e agitò un dito verso di lui. «Quanti anni hai, Will?» Lui nascose il viso. «Tre e mezzo» disse Addie. «Tra un anno circa do- vrebbero stabilizzarsi.» Sistemò Will in una posizione più comoda e si sforzò di sorridere. «Non è vero, Will? Vi stabilizzerete presto?» «È Robby, adesso» disse Lucy. Aveva afferrato di nuovo la scatola dei biscotti e ne stava sgranocchiando uno. Tutti si girarono verso il bambino. Lui si allungò verso la sorella, ignorando il nostro esame. Ha ragione, dissi io. È appena cambiato. Ero sempre  stata più brava a capire chi era Robby e chi Will, anche se Addie non voleva ammetterlo. Forse perché io non dovevo concentrarmi sui movimenti del corpo o sulle parole da dire. Non dovevo fare altro che osservare, ascoltare e notare tutti i piccoli segni che distinguevano un’anima dall’altra. «Robby?» disse Addie. Il bimbo si divincolò di nuovo e, non appena Addie lo mise giù, corse dalla sorella. Lucy fece penzolare davanti al naso di Robby ciò che rimaneva del suo biscotto. «No!» strillò lui. «Non vogliamo quello. Ne vogliamo uno nuovo.» Lucy gli fece una linguaccia. «Will l’avrebbe preso.» «Invece no!» gridò lui.
«Invece sì. Vero Will?» Robby fece una smorfia. «No.» «Non l’ho chiesto a te» ribatté Lucy. Meglio intervenire, dissi io. Prima che a Robby venga una crisi di nervi.
Ma con mia sorpresa vidi Hally precederci, prendere un biscotto dalla scatola e lasciarlo cadere nelle manine tese di Robby. «Ecco.» Si accovacciò di nuovo, abbracciandosi le ginocchia. «Va meglio?» Robby batté le palpebre. Il suo sguardo vagava da Hally al suo nuovo premio. Poi sorrise timidamente e addentò il biscotto, riempiendo la maglietta di briciole. «Ringrazia» gli disse Lucy. «Grazie» mormorò. «Figurati» disse Hally con un sorriso. «Ti piacciono i biscotti con i pezzetti di cioccolato? A me sì. Sono i miei preferiti.»

Il bimbo fece di sì con la testa. Persino Robby era più mansueto con gli estranei. Diede un altro morso al biscotto. «E a Will?» chiese Hally. «Quali biscotti piacciono?» Robby fece spallucce, poi disse piano: «Gli stessi che piacciono a me». La voce di Hally era più bassa quando riprese a parlare. «Ti mancherebbe, Robby? Se Will andasse via?» «Perché non andiamo in cucina?» Addie strappò la scatola dei biscotti dalle mani di Lucy, provocando un grido di protesta. «Avanti Lucy... non dobbiamo far man- giare Robby in soggiorno. Tua madre mi ammazza se sbriciolate sul tappeto.» Addie afferrò la mano di Robby e lo tirò via da Hally. Ma non fu abbastanza veloce. Robby ebbe il tempo di voltarsi e di guardare Hally, ancora accucciata sul pavimento, e sussurrare: «Sì». 

martedì 26 febbraio 2013

THE HYBRID CHRONICLES : HYBRID. QUEL CHE RESTA DI ME-Kat Zhang

What's Left of Me, è il titolo originale della nuova storia che verrà pubblicata dalla Giunti Y. Hybrid. Quel che resta di me, il titolo scelto per la traduzione italiana. Kat Zhang il nome della creatrice di questa nuova serie intitolata propriamente The Hybrid Chronicles (trad. lett. le cronache dell'ibrido). 

Addie e Eva sono due sorelline e come spesso accade litigano, si fanno i dispetti a vicenda, giocano, si vogliono bene. Fin qui tutto normale se non fosse che vivono entrambe nello stesso corpo. Addie e Eva sono due anime che abitano la stessa persona. Una delle due, al quarto o quinto anno di età, è destinata a soccombere all'altra. Addie sembra essere la prescelta per la sopravvivenza, tuttavia Eva non vuole arrendersi a svanire nel niente ...

In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l’anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell’infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un’aberrazione da correggere. 
Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua se­conda anima. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l’altra par­te di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l’una dell’altra.
Nonostante tutti i tentativi per difende­re e nascondere l’esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto.

Pagine: 416
Prezzo: 14,50 Euro
E-book: Disponibile in versione e-book
Data d'Uscita: 6 marzo 2013
Genere: Young Adult, Science Fiction, Dystopia


E adesso parliamo un po' dell'autrice. Un'autrice giovanissima, poco più che ventenne, che è nata in Texas e studia medicina. Pare che sin da quando era piccolissima, lei e la sua migliore amica, si dilettassero a cavalcare cavalli magici o a parlare con gli alberi, inventando anche simpatici spettacoli teatrali con protagonisti i loro animali di pezza. Kat Zhang ha iniziato a scrivere questa trilogia quando aveva circa vent'anni,  sette anni dopo è stata notata dalla Harper Collins e nel 2012 pubblicato il primo capitolo. Il secondo capitolo è stato così intitolato da Kat, Once We Were.

Care lettrici e cari lettori, ho già iniziato a leggere il prologo e il primo capitolo di questa nuova storia e vi dico già che l'inizio del romanzo prefigura pane per i nostri denti. Qualcosa di nuovo da poter assaporare. Domani pubblicherò un bel post nel quale anche voi potrete leggere questo incipit e magari commentarlo con me, che ne dite? Nel frattempo sentitevi liberi di commentare questo post dicendo, magari, cosa vi aspettate dal libro dopo averne letta la trama e cosa ne pensate delle due cover. Ogni commento è sempre ben accetto.  Passo e chiudo. A domani!

lunedì 25 febbraio 2013

BARBARA RISOLI su AMAZON. UNA PROMOZIONE DA COGLIERE AL VOLO!

Non ho ancora avuto modo di leggere alcuna storia di Barbara Risoli. Tempo fa, però, ho acquistato (amante dai romanzi storico-amorosi) uno dei suoi romanzi e si, lo ammetto!, l'ho sfogliato virtualmente come faccio con tutti i libri che compro e vi posso già dire che lo "sfoglio" ha avuto esito positivo ^^. L'ho preso in formato e-book e tale è proprio uno di questi, unito al suo seguito, che domani e dopodomani (26 e 27 febbraio) sarà in promozione su Amazon.it Una promozione gratuita in formato Kindle alla quale potrete accedere direttamente qui e qui (rispettivamente primo e secondo titolo). Quando su FB ho visto questa notizia non potevo non scriverla qui sul blog.Infine, come dice la stessa autrice sul suo blog, vi riconfermo... cogliete l'attimo! Aggiungo anche...buona lettura! Ecco a voi i due titoli in questione ...



Siamo nell’estate del 1788, nella Francia pre-rivoluzionaria messa a dura prova da un rigido inverno e in attesa del giorno dell’assemblea degli Stati Generali che precederanno la presa della Bastiglia. I protagonisti sono Eufrasia, figlia del conte Xavier des Fleuves facente parte dei fisiocratici sostenitori del cambiamento, e Venanzio, un assassino prezzolato dal torbido passato. A seguito del mancato matrimonio della ragazza, i due s’incontrano e tra loro viene a crearsi un saldo legame dai risvolti inquietanti che mette in luce i loro animi senza scrupoli e disposti a tutto, per se stessi a scapito degli altri. La richiesta di Eufrasia di inscenare il proprio omicidio, per evitare il convento, e l’esecuzione del servizio da parte del bandito, porta entrambi a cambiare identità celandosi nel cupo scenario della Francia in fermento, in ginocchio sotto la neve incessante dell’inverno 1788. A questo punto la storia si articola tra Nanterre, piccolo borgo vicino a Versailles, e la Bretagna, terra d’origine dei protagonisti. Eufrasia diviene la Vedova, donna sempre celata in un lutto stretto, abile giocatrice d’azzardo e contrabbandiera che arma la rivoluzione incombente. Venanzio si spaccia per il duca Stolfo Rues di un casato inesistente. Una serie di coincidenze li fanno incontrare nuovamente, mentre l’amore di entrambi viene svelato lentamente in un timore reciproco del rifiuto. Ma le promesse sono promesse e…

1793. Una lettera disperata giunge dalla Francia, dove la Rivoluzione impazza. Intercettata da Venanzio, ora duca Rues de Martin, scatta il piano per salvare un innocente dall'inferno del terrore. Eufrasia e Venanzio tramano nel buio, feroci e decisi a riscattare se stessi e il sangue offeso, irriducibili sfidano Dio, si confondono con le ombre di un tempo spietato e rischiano la vita al fianco di foschi personaggi in un mondo senza più regole, la giustizia a ergersi distruttiva con la libertà che scioglie cani randagi. Nella cupa atmosfera di una Parigi allo sbando, nell'aria fetida di una locanda malfamata, davanti alla ghigliottina, mentre Maria Antonietta guarda il popolo assetato di sangue, l'amore muove i due amanti e dal fango risorge con un inganno perfetto, con un gioco delle parti che trascinerà nella loro vita chi era destinato alla morte.


Ne approfitterete? Io quasi quasi sto meditando l'acquisto di un dispositivo kindle. Ultimamente su Amazon vengono auto-pubblicati sempre più romanzi dalle trame una più fantasiosa e originale dell'altra e decisamente non me ne voglio perdere nemmeno uno! Credo che alla fine cederò e mi convertirò alla kindle-generation.

❤ LOVER REBORN.L'AMORE RINATO-J.R. Ward ❤

Decimo capitolo della Black Dagger Brotherhood Series (la serie La Confraternita del Pugnale Nero), dedicato a Thorment, di nome e di fatto, infatti in inglese questa parola, utilizzata dalla Ward come nome per uno dei suoi guerrieri vampiri che hanno mozzato il fiato a tutte le donne del globo (e perché no? magari anche a qualche uomo), rimanda a torment. Come il tormento che si è insinuato nell'anima di Thor dopo la perdita della sua amata Shellan, Wellsie, per mano dei Lesser, acerrimi nemici del regno dei vampiri. Il 12 marzo l'Euroclub, o Mondolibri, porta in Italia Lover Rebord. L'Amore Rinato di J.R. Ward. Iuppi! Iuppi yee! (non so se si scriva così, ma spero che esprima al massimo la mia eccitazione al riguardo).

Dalla morte della sua shellan Wellsie, Tohrment non è più il vampiro guerriero di una volta, quando era il leader della Black Dagger Brotherhood. Ricondotto alla magione della Confraternita da un angelo caduto, Tohr ricomincia a combattere il nemico, alimentato da una sanguinaria sete di vendetta ma tuttavia impreparato ad affrontare una nuova tragedia. Nei suoi sogni, infatti, vede la sua amata intrappolata in un mondo freddo e desolato, un luogo dal quale è impossibile raggiungere il Fado, meta delle anime pure e onorevoli in attesa di ricongiungersi coi propri cari. Per salvare la sua shellan da questo triste destino, il vampiro chiederà aiuto all’angelo… ma scoprirà di essere lui stesso la chiave per liberare Wellsie e permetterle di raggiungere la pace. Sullo sfondo della guerra tra i Lessers e la Confraternita, che è ancora in atto, una nuova minaccia incombe su Wrath, il Re Cieco: un nuovo gruppo di vampiri vuole infatti conquistare il suo trono, ordendo un complotto. Tohr è combattuto tra un passato che non riesce a dimenticare e un futuro che sarà costretto ad affrontare: non riuscirà mai veramente ad accettarlo, ma capirà che per lui si tratta di un destino oramai inevitabile.


questo qua sopra è un trailer fan-made della storia di Thorn che ho trovato su YouTube

Tale serie e tanto amata che qua in Italia è pubblicata anche dalla Rizzoli,sia in versione cover rigida che brossura. La Rizzoli è arrivata sino alla pubblicazione del volume precedente a questo, ossia Lover Unleashed ,da questa intitolato invece Ferita. Sinceramente apprezzo di più la scelta di Mondolibri di non stravolgere il titolo dei volumi accostandogli semplicemente un sottotitolo, pertinente o meno (più meno che più). Le cover della Rizzoli sono più affascinanti però! Dark Lover. Un Amore Proibito / Il Risveglio (Vol.1); Lover Eternal. Un Amore Immortale/ Quasi Tenebra (Vol. 2); Lover Awakened. Un Amore Impossibile/ Porpora (Vol. 3); Lover Revealed. Un Amore Violato/ Senso (Vol. 4); Lover Unbound. Un Amore Indissolubile/ Possesso (Vol. 5); Lover Enshrined. Un Amore Prezioso/ Oro Sangue (Vol. 6); Lover Avenged. Un Amore Infuocato/ Riscatto (Vol. 7); Lover Mine. Un Amore Selvaggio/ Tu Sei Mio (Vol.8); Lover Unleashed. Un Amore Irresistibile/ Ferita (Vol.9); Lover Reborn. L'Amore Rinato/ ... (Vol. 10); Lover at Last (l'attesissimo libro , che verrà pubblicato a marzo 2013 in patria, di Quinn e Blay, il ragazzone dagli occhi bicolore e il timidone dai capelli rossi più dolce del mondo); infine è stata pubblicata anche una Guida Ufficiale della Confraternita del Pugnale Nero (solo Euroclub per ora).

Et voilà! Che ve ne pare?

giovedì 21 febbraio 2013

VideoTag ((Rainbow Spines Book Tag))



SIETE TUTTE/I TAGGATE/I!

✿TENTAZIONE E CASTIGO, REDENZIONE E TORMENTO-Sylvain Reynard (la trilogia Gabriel's Inferno)✿

Ultimamente le letture sensuali (per non dire altro) stanno spopolando anche fra noi lettori italiani. Oggi è uscita la nuova copia della rivista letteraria gratuita Il Libraio. Spulciandola ce ne ho trovate delle belle...di uscite! Due in particolare mi hanno colpito (confesso!) per la loro magnifica cover. Adocchiate le cover, ho spostato il mouse sulla trama e (dal momento che sono cecata quasi come una talpa) ho ingrandito il tutto. Trama interessante. Ricerchina su Google. Eccomi arrivata al sito internet ufficiale della ,da me supposta, autrice. Sorpresona! In realtà Sylvain Reynard è lo pseudonimo con il quale si firma un autore (uomo) che ultimamente va forte. Scrittore della Trilogia qui in Italia denominata Gabriel's Inferno. Il primo volume di questa sensuale trilogia verrà, pare, pubblicato dalla Nord a marzo e il secondo ad aprile. La storia (il secondo volume) è ambientata in Italia, a Firenze, e molti sono i richiami al nostro Dante e alla sua Divina Commedia. Ciò è in gran parte dovuto al fatto che il protagonista è un professore esperto in tale autore. Vi anticipo che, per stessa ammissione dell'autore, questa serie non ha niente a che vedere con sadomaso, sottomissione e affini (speriamo!), ma appunto tratta semplicemente di temi sensuali. Su Il Libraio potrete trovare le cover adottate dalla Nord. Qui sotto vi inserisco quelle originali e tutte le info del caso (o dei casi, come in questo caso).

Titolo: Tentazione e Castigo
Titolo originale: Gabriel's Inferno
Editore: Nord

E' uno stimato professore, un'autorità negli studi danteschi. Eppure, dietro quella maschera di uomo di successo, Gabriel Emerson nasconde un animo inquieto: i demoni del passato non gli danno tregua, sebbene lui cerchi di placarli abbandonandosi alla lussuria. Poi nella sua vita arriva Julia,giovane e ingenua studentessa. A Gabriel basta uno sguardo per rendersi conto che lei potrebbe salvarlo. Ma Gabriel ha paura. Proprio come Dante, è circondato da una selva oscura di ricordi dolorosi e di peccati inconfessabili. E teme di non riuscire ad amare nemmeno la sua Beatrice ...
E' un'ingenua studentessa universitaria. Eppure, dietro quell'apparenza, Julia nasconde un carattere forte e una dolcezza capace di riscaldare il cuore del glaciale Gabriel. Julia lo ha guarito dalle ferite del passato e ora è pronta a lasciarsi guidare dalla passione. A Firenze, dove i due sono fuggiti, Gabriel la conduce lungo un sentiero costellato di desiderio e di trasgressione verso il paradiso del piacere. Ma, scoperta la loro relazione, per evitare lo scandalo, il rettore dell'università dà loro un ultimatum: dovranno separarsi, o la vita di entrambi diventerà un inferno ...
Titolo: Redenzione e tormento
Titolo originale: Gabriel's Rapture
Editore: Nord

Nota: le trame sono state tratte dal numero di Febbraio della rivista Il Libraio

Che ve ne pare?

Clicca su "Continua a leggere" se vuoi avere un assaggio della storia di Julia e Gabriel (Attenzione! Potrebbero esserci Spoiler)

venerdì 15 febbraio 2013

LA FALLACE FORZA DEI BLOG-Comunicato Stampa

La rete, talvolta, produce iniziative meritevoli. A volte i progetti migliori nascono proprio da scambi inconsapevoli. Giunge la proposta, poi il rilancio, e infine la frenesia derivante dall'idea di stare facendo qualcosa di buono, per cui vale la pena spendere energie. Succede così, per caso, anche l'ultima iniziativa scaturita dalle menti di alcuni blogger letterari italiani. Un infelice epilogo ha troncato la possibilità di far evolvere un progetto grezzo in un'iniziativa dall'interessante intento: scoprire e analizzare l'influenza dei blogger sul mercato libraio. 
L'iniziativa sorge dopo alcune discussioni successive alla fiera della piccola e media editoria di Roma, Più libri più liberi. In una tavola rotonda alla quale erano presenti alcuni blogger e giornalisti, l'AIE presenta la propria zoppicante ricerca di mercato. Si è pensato quindi di rilanciare l'idea, facendola scaturire "dal basso". I blogger stessi che cercano di definire la propria importanza e il proprio valore all'interno di quel girone infernale che è l'editoria italiana. In data 16 gennaio il progetto ha mosso i primi, timidi passi. Ne è scaturito un vivace gruppo su facebook, teso al coordinamento interno, nel quale sono stati invitati alla partecipazione circa un centinaio di blog (numero che si sarebbe ampliato significativamente nell'"ideale", e ormai irrealizzabile, secondo test).
Le modalità di partecipazione erano semplici: scrivere e pubblicare una segnalazione/recensione de Il Canto del Cielo (Beat, 2012), romanzo scelto perché considerato un ottimo esempio di letteratura, nominato come Best British Book of the Last 25 years e apprezzato a tal punto in suolo britannico da trarne anche una serie targata BBC. In nessun caso, è bene specificarlo, è stata richiesta la pubblicazione di una recensione falsata, dichiaratamente positiva quand'anche il recensore avesse espresso il proprio giudizio negativo all'opera. Non sono state prese in considerazione le recensioni negative - che rappresentavano l'1% del totale e sarebbero state ugualmente pubblicate per correttezza e trasparenza alla fine del periodo stabilito, ovvero dal 15 febbraio - perché lo scopo di questo studio di settore (nella sua fase embrionale e sperimentale) era valutare il peso della valutazione positiva (sincera e non condizionata) dei blogger sull'andamento delle vendite. L'analisi dell'impatto di giudizi discordanti e spesso sfavorevoli riguardo un determinato romanzo sarebbe stato il punto focale della seconda parte del progetto. Lo scopo delle segnalazioni, invece, era rendere consapevole il lettore della presenza de Il Canto del Cielo in libreria, giacché era stato ampiamente ignorato dal pubblico e dalla critica sul web. 
I blogger hanno stabilito un periodo limitato di tempo nel quale pubblicare gli articoli nei rispettivi blog al termine del quale, in collaborazione con la casa editrice, analizzare l'andamento delle vendite de Il Canto del Cielo nel mese precedente, corrente e successiva all'iniziativa. Dati che sarebbero stati resi noti da tutti i blogger partecipanti se non fossero intervenute cause esterne che hanno impedito il completamento e la riuscita del progetto. 
Il sentimento comune, tra i promotori del progetto, è quello di amaro disappunto e dispiacere per aver visto travisare, pur dopo attente e lunghe spiegazioni, lo scopo del progetto. A causa di notizie distorte, successivamente utilizzate per screditare una iniziativa che aveva come unico scopo quello di verificare l'ascendente dei blogger sulle variazioni di mercato, è stato vanificato il lavoro di moltissime persone, che hanno visto andarsene ore di lavoro senza poterne apprezzare il risultato finale. Ci lascia interdetti la poca professionalità di alcuni, che senza interpellare gli organizzatori dell'esperimento si sono sentiti in dovere di informare i lettori riguardo un'iniziativa che a loro dire ledeva la fiducia necessaria in un rapporto lettore/blogger probabilmente per fini pubblicitari e per fomentare un sensazionalismo che, fatto in mala fede, danneggia la blogosfera. 
Non intendiamo raccogliere alcuna provocazione o dare adito a sterili discussioni demagogiche; ci auguriamo inoltre che i lettori dei nostri blog capiscano e comprendano le buone intenzioni sottese alla nostra iniziativa. Garantiamo per l'assoluta onestà di qualunque recensione pubblicata riguardo il romanzo sopracitato. Qualsiasi altro chiarimento verrà comunicato, eventualmente, tramite un altro comunicato stampa, diffuso dai partecipanti. 

giovedì 14 febbraio 2013

UNA RECENSIONE PER SAN VALENTINO ((Un Passato in due-Cathleen Galitz))



Accipicchia! Mi sono sfuggiti i minuti finali del video. Ve li riporto in versione scritta:
"...anche questi romanzi, che in America oltretutto sono pubblicati in libreria. Vedi il caso dei Romanzi Mondadori, di autrici come Lisa Kleypas, Julia Quinn. La Kleypas è approdata anche in libreria ultimamente. Insomma, il Romance merita. E' un genere che non va svalutato a causa della sua collocazione, cosa che in molti casi succede qui in Italia. Ho terminato questa recensione. Auguro a tutti un buon giorno di San Valentino. Vi mando un bacio. Alla prossima!"

martedì 12 febbraio 2013

IO SONO PER L'UGUAGLIANZA

Io sono per l'uguaglianza. Anche laddove l'uguaglianza non c'è. Perché sai che palle se fossimo tutti uguali. Se ami una persona è giusto che tu possa dirlo al mondo. Senza paura del pregiudizio e dell'ignoranza altrui. Non c'è niente di peggio del pregiudizio. Perché non ti permette di conoscere. Ti fa rimanere nell'ombra. Non porta al progresso. Questo manca in Italia, il progresso. Il guardare al futuro. Al contrario, l'Italia è piena di pregiudizio. Ieri sera stavo guardando il Festival di Sanremo. C'erano due uomini. Volevano sposarsi. Non potevano perché in Italia questo non è permesso. Mi sono salite le lacrime agli occhi. Da come si guardavano si capiva che si amavano, d'altronde se così non fosse non avrebbero scelto di fare questo passo: riconoscere davanti al mondo il loro amore. Perché devono andare a New York per fare ciò? Perché in Italia questo non è possibile. Ci sono leggi che lo impediscono. Io adesso, mi chiedo...perché?

lunedì 11 febbraio 2013

THE HOST ((Stephenie Meyer)-NEI CINEMA,A MARZO, IL FILM!



Finalmente in italiano il primo trailer "lungo" del film The Host (L'Ospite). La mamma di questo film (o meglio dell'omonimo libro da cui è stato tratto) è Stephenie Meyer. Libro che ho amato addirittura più del famosissimo Twilight, che comunque mi è rimasto nel cuore. Questa volta ci allontaniamo dai più celebri vampiri per addentrarci in un futuro alquanto funesto per i terrestri. Gli alieni hanno invaso la terra, passo dopo silenzioso e invisibile passo, si sono sostituiti a loro. Sono entrati nel loro corpo rubando loro la mente e la vita. E' in questo terribile mondo che i passi di Melanie e Jared si incontrano e poi si separano,e si incontrano di nuovo. La mente di Melanie invasa da una nuova entità, Wanda. Wanderer, la Viandante, che sfiderà il suo stesso popolo per amore di un ragazzo. Come vi dicevo sopra ho amato questo libro e sinceramente non vedo l'ora di poterlo vedere trasportato sul grande schermo. "" "" "" Vagabondando un po' sul web ho trovato alcuni (ve ne sono tantissimi su Google) fotogrammi del film, la lista (nota già da tempo) del cast (vi metto solo i nomi dei personaggi principali) e www.thehostitalia.com , sito ricco di ghiottonerie per chi, come me, attende di poterlo vedere! E per fortuna manca veramente poco perché ce lo potremo vedere il 29 marzo, comodamente seduti sulle poltroncine imbottite del cinema più vicino.

La Terra è stata invasa da anime "aliene" che si impadroniscono della mente di uomini e donne lasciando intatti i loro corpi. Solo un pugno di resistenti è nascosto in zone inaccessibili per sfuggire ai nuovi dominatori. Quando l'aliena Wanderer entra nella giovane Melanie sa di dover fare i conti con i ricordi e le emozioni degli umani, ma non immagina che la proprietaria precedente sia decisa a tutto pur di non perdere il controllo della sua mente. Così Wanderer viene invasa dalle immagini di Jared, l'uomo amato da Melanie, e di Jamie, suo fratello, e scopre di provare sentimenti mai conosciuti prima, che la spingono a fuggire per andare in cerca dei resistenti. Una trascinante avventura sospesa tra una visione inquietante del futuro e il trionfo di valori eterni come il coraggio, la solidarietà e l'amore.





Saoirse Ronan => Melanie Stryder
William Hurt => Jeb Stryder
Max Irons => Jared Howe
Jake Abel => Ian O’Shea
Diane Kruger => La Cercatrice
Boyd Holbrook => Kyle O’Shea
Chandler Canterbury => Jamie Stryder
Scott Lawrence => Doc
Shawn Carter Peterson =>Wes
Alexander Roessner => Soul
Non trovate che sia una splendida notizia?

Review: DANZA CON IL DIAVOLO ((Sherrilyn Kenyon)



((Leggimi)) 

Trama: Zarek è il più pericoloso di tutti i Cacciatori oscuri: è in grado di eseguire perfettamente gli ordini ed è considerato violento e folle dai suoi compagni. Ha trascorso gli ultimi novecento anni in esilio in Alaska, prigioniero e isolato in mezzo al nulla e incapace di sopportare il sole senza ardere vivo, e anche per un Cacciatore oscuro abituato al peggio questa, come punizione, non è niente male. Liberato dal suo esilio per combattere i demoni che infestano New Orleans, con la sua cattiva condotta Zarek porta all'esasperazione Artemide, la dea che lo ha creato, che decide di averne avuto abbastanza di lui. Archeron, il leader dei Cacciatori oscuri, convince Artemide a concedere un giusto processo a Zarek prima di condannarlo: sarà Astrid, una ninfa nota per la sua crudeltà, a giudicarlo. E mentre Astrid lotta per mantenere la sua imparzialità di fronte alla crescente attrazione per Zarek, sospettoso, scontroso e rude, ma anche profondamente ferito, Artemide ha già inviato un carnefice per giustiziare il ribelle. Il giorno del verdetto si avvicina e Artemide è pronta a tutto pur di portare a termine la sua vendetta, anche se questo può voler dire distruggere il mondo intero.

Sito Web dell'Autrice: http://www.sherrilynkenyon.com

Le TRICHY-SEGNALAZIONi: IL CANTO DEL CIELO di Sebastian Faulks



Questo secondo lunedì di febbraio (brrr...che freddo!) voglio riscaldarvi con una Trichy-Segnalazione che vi accenderà di passione (ma cosa avete capito? passione letteraria intendo!). Il Canto del Cielo di Sebastian Faulks, edito dalla Beat,  ci porta ad Amiens ,nel 1910, quando Stephen Wraysford, ventenne inglese ,orfano e senza più legami, venuto in Francia per lavorare in un'industria tessile, si imbatte Isabelle, ragazza irreprensibile che rispetta, con rassegnazione, i doveri di un matrimonio combinato. E' passione! La fiamma si accende e continua a bruciare...Ma quando Isabelle si accorge di essere incinta, la loro relazione si interrompe bruscamente. Entrambi torneranno alla vita di tutti i giorni, la la cicatrice di quell'amore segnerà per sempre le loro esistenze.  Arriva anche la Grande Guerra a sconvolgere il continente. Sette anni dopo, 1917, Stephen è di nuovo in Francia, a lottare per la vita nel corso dei conflitti in cui si ritroverà a combattere tra le fila dell’esercito inglese, nel mezzo delle carneficine a cui dovrà assistere. Sopravvissuto, e di nuovo sui luoghi della passione, ritroverà Isabelle, profondamente segnata, nel corpo e nello spirito, dalle atrocità del conflitto; ma, per l’indecifrabile alchimia dei sentimenti, ne sposerà la sorella, Jeanne.

Questa è l'incredibile storia che si racconta nel romanzo di Sebastian Faulks, una storia che ha subito acceso il mio radar di book-addicted (l'unica dipendenza che non nuoce alla salute e che fa vivere meglio). Per chi ha familiarità con l'inglese, vi segnalo la pagina ,all'interno del sito di Faulks, dedicata a Birdsong. C'è persino un link che rimanda ad un piccolo estratto del libro. Da questo romanzo è stato tratto anche l'omonimo sceneggiato dalla BBC. Prima di inserirvi il video che ho trovato a proposito su YouTube, vi scrivo tutte le info tecniche de Il Canto del Cielo:


Pagine: 496
Prezzo: 13,90 Euro
Casa Editrice: Beat


Allora...cosa ne pensate?

(Note: le parti scritte in grassetto sono estratti della trama italiana del romanzo, presi sul sito della casa editrice)

domenica 3 febbraio 2013

I SEMIDEI GIUNGONO IN ANTICIPO!

Avete sentito la lieta novella? La Giunti Y ha deciso di anticipare al 27 marzo l'uscita del terzo capitolo della serie che è valsa a Josephine Angelini una schiera di fan super appassionati delle sue storie. Starcrossed, Dreamless (che ancora non ho letto) e adesso anche Goddess ci racconteranno le avventure di Helen, Lucas e tutta la banda di semidei, dei, umani e altro. La Angelini ha creato un  mondo nel quale la mitologia cammina fra noi umani, precisamente fra gli umani di Nantucket, isola che non sarà più la stessa ...


Che ne dite? Non è una lieta novella? Siete curiosi, come me, di scoprire come si evolverà il duo Lucas/Helen?


Presto aggiungerò anche la trama del romanzo ^^

♥ QUALCHE PICCOLA SEGNALAZIONE ♥

Stanno fioccando ultimamente sul web tantissime uscire super interessantissime. Molte di queste sono finite nella mia interminabile Lista dei Desideri che per quanto è lunga pare scritta sulla carta Foxy Mega (oppure anche sui rotoloni Regina). Avete presente la pubblicità?

 "Madama: Bella codesta commedia, Dante! Divina! Ma un sarà un tantino lunga! 
Dante: E' nemmeno un rotolo!"

Per chi è, come me,  su Anobii.com constati pure da solo visitandola  http://www.anobii.com/obsidianb

Comunque, eccovene una che mi sta veramente facendo impazzire! Non vedo l'ora che arrivi il 28 febbraio e poter così leggere Uno Splendido Disastro di Jamie McGuire. Fa parte di una duologia e presto potremmo gustarci questa romanticissima storia d'amore. 

Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. C'è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli castani di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover convivere sotto lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto.

Mi sto leccando i baffi! Il secondo volume, Walking Disaster, racconta la storia vista dal punto di vista di Travis Maddox. Veramente fantastico ♥ Visitate pure il sito dell'autrice, gli ho dato un'occhiata e mi sono innamorata della cover originale del libro. Ma perché non l'hanno mantenuta!