Le storie nascono dalla loro negazione e questo fa di loro l'aspirazione a diventare tali. A volte ripetendosi rimangono tali e quali, difendendo i loro difetti, tramutandoli in virtù. Altre no, si perdono trovandosi altre. Gli ascoltatori sono gli stessi cantori e fra loro cantano scompiglio. I veri, non lo sono per niente e si annoiano a farlo eliminando, finalmente, la barriera fra mittente e destinatario.
MASSIMILIANO RUSSO: Nasce a Catania il 31 agosto del 1989, dove vive tuttora. Nel 2007 si iscrive e frequenta con successo il “Centro Studi Laboratorio d'Arte” una delle più affermate scuole di cinema e teatro del meridione d'Italia, dove si distingue per la stesura di numerose sceneggiature. Nell'agosto del 2008, in occasione del premio nazionale “L'arte e il suo Mestiere”, riceve una borsa di studio per i meriti acquisiti in ambito cinematografico e teatrale. Ha realizzato diversi cortometraggi, medio metraggi e videoclip, con i quali ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, ottenendo buoni piazzamenti e vari riconoscimenti.
Attualmente è iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania. Nel marzo del 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo, Lien, ben accolto dal pubblico e dalla critica. Partecipa a vari concorsi letterari e diverse sue pubblicazioni sono presenti in antologie di racconti e riviste.
PARERE PERSONALE:
Racconti dell'Albero Rosso è un libro (una raccolta di racconti) pubblicato nel 2011 dalla casa editrice ZONAcontemporanea e scritto da Massimiliano Russo.
Ho iniziato a leggerlo un paio di giorni fa e proprio adesso lo ho terminato. Il mio primo pensiero?
Che confusione! I racconti sembrano scritti di getto , seguendo l'impulso del momento e per niente sviluppati. Più volte sono stata tentata di abbandonare la lettura e più volte mi sono detta "vai avanti, magari ad un certo punto decollerà!". Purtroppo ciò non è successo e mi sono ritrovata sovente a pensare alle parole "scioglilingua e ritornello". Eh si! Perchè questi racconti mi sono sembrati soltanto una serie di scioglilingua e ritornelli senza senso. Con questo non voglio dire che non valga la pena di leggerlo e nemmeno che non abbia trovato almeno una storia che mi sia piaciuta più delle altre. Difatti ho apprezzato moltissimo la storia con protagonista Andy lo Zombie. Detto questo benchè non abbia apprezzato molto il libro devo dire che mi è piaciuto molto lo stile liscio e fluido dell'autore nella scrittura del raccondo di Andy.
Consigliato? Non saprei. Provate a leggerlo e poi fatemi sapere che ne pensate! Sinceramente non me la sento nè di consigliarlo caldamente nè di sconsigliarlo.
Stelline: @@ 1/2
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