martedì 20 settembre 2011

Recensione: LA LINEA VERDE di Simone Fancelli

Nei dintorni di un paese di montagna, un uomo trova il corpo di una ragazza, svenuta e in gravi condizioni. Al suo risveglio la ragazzina si scoprirà priva di memoria, da quel momento Neve, questo sarà il suo nome, inizia una nuova vita insieme agli estranei che l'hanno accolta, trovando in loro una nuova famiglia. Spesso, frammenti di ricordi affiorano alla sua mente tormentandola; nonostante riesca a instaurare profondi legami con alcuni abitanti del villaggio, vive esperienze singolari che le fanno scoprire di essere diversa dagli altri: Neve è in grado di compiere azioni straordinarie e inspiegabili, possiede un dono che, forse, ha origine da un evento che ha segnato la sua vita. Per cercare di comprendere la propria condizione, decide di spingersi oltre i con ni del suo nuovo mondo, in un viaggio che la porterà a scoprire una verità inaspettata. "Sogniamo più o meno un'ora e mezza per notte, nelle restanti ore di sonno ci troviamo in uno stato di incoscienza, non viviamo nella realtà e neppure in un sogno. In pratica durante la nostra esistenza, accettiamo di non vivere per venti anni e di immergerci in un mondo immaginario per cinque..." è una riflessione sconvolgente e affascinante, ma, continua l'autore, "Ancor più affascinante è il risveglio: quando non è indotto da cause esterne avviene spontaneamente. Nessuno può conoscere il momento esatto in cui il nostro cervello si sveglierà al mattino... o nella notte...". Svegliarsi è comunque sempre una bella sensazione.

L'AUTORE: Simone Fancelli è nato a Firenze il 2 maggio del 1966. Ingegnere elettronico, musicista e titolare di una ditta di informatica, ha iniziato a scrivere riportando su carta quello che racconta ai suoi figli, a puntate, per gioco. La linea verde è il suo primo romanzo pubblicato.

PARERE PERSONALE:

Ho iniziato a leggere il libro La Linea Verde di Simone Fancelli chiedendomi spesso il perchè di questo titolo tanto sibillino. La mia mente ha iniziato a lavorare...sarà per le rotaie della ferrovia che si notano in copertina? Sarà per i verdi prati che le incorniciano? Mai avrei pensato che si riferisse a particolari linee verdi che noi non avremmo mai l'occasione di vedere in riferimento a noi stessi...

Il romanzo ha come protagonista una ragazza che un bel giorno si sveglia distesa vicino alle rotaie di una ferrovia senza memoria del suo passato. Si ritrova a viaggiare fino a che, svenuta nuovamente, viene ritrovata e portata al sicuro da William, un anziano e gentile signore. Condotta nel villaggio di Soulpass viene accolta dagli abitanti con curiosità e le viene dato un nome, Neve. Lì trova anche Yuri, un amico fedele e Margaret, sua madre, che la accoglieranno come se fosse una di famiglia. Troverà un prezioso amico anche nel signor Hamas, uomo dei boschi attorno al quale aleggia aria di sospetto e di accusa da parte degli abitanti del paese che lo considerano un po' pazzo. 

Aleggia aria di mistero anche attorno a Soulpass, i cui abitanti sembrano sparire uno a uno senza lasciare traccia ... 

Simone Fancelli è riuscito a coinvolgermi nella lettura di questo inaspettato e misterioso romanzo, che a tratti mi è sembrato piuttosto un racconto lungo, e a trasportarmi lontano nel viaggio compiuto dalla protagonista. Quello che mi ha spinto a continuare la lettura, a tratti resa un po' faticosa dalla mancanza di fluidità e scorrevolezza, è stata l'incredibile curiosità che l'autore è riuscito a provocare nel mio animo. Sentivo che dovevo andare fino in fondo e infine non sono stata delusa. E' stato proprio il finale a far si che invece di tre stelline ne assegnassi quattro come votazione finale e complessiva di questo romanzo. A mio parere sono le ultime pagine quelle costruite e scritte meglio dall'autore. Termino questa mia recensione consigliando la lettura di questo romanzo a tutti coloro che apprezzano una favola dal sapore misterioso e evanescente...

Stelline: @@@@

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