domenica 15 gennaio 2012

RECENSIONE: AMORE E GUERRA di Ilaria Goffredo


Rwanda, 1994. L’odio dell’etnia Hutu verso i fratelli rwandesi Tutsi tocca il suo apice e sfocia in un terribile genocidio. Tutti lottano per la sopravvivenza tra terribili razzie e bombardamenti. Siria, una giovane educatrice italiana, incontra un attraente giornalista newyorkese. Intanto un coraggioso tenente delle Nazioni Unite si avvicina alla ragazza. Chi avrà il suo cuore? E soprattutto, riuscirà l’amore a sbocciare e trionfare in un luogo dilaniato dalla morte e dalla guerra?
Mi chiamo Ilaria Goffredo, ho 24 anni, sono sposata e ho due figli: Dafne e Francesco. Sono laureata in scienze della formazione e da sempre amo scrivere. Nel 2005 sono stata in Kenya per volontariato e questa esperienza ha dato nuova ispirazione ai miei scritti.

PARERE PERSONALE:

Amore e Guerra di Ilaria Goffredo è un romanzo che ha come protagonisti Siria, una giovane educatrice italiana impiegata in un orfanotrofio e Ian, aitante giornalista americano. La vicenda è ambientata in un Rwanda sconvolto dal terribile conflitto fra le due etnie locali Hutu e Tutsi che sfocerà poi in un sanguinoso eccidio. I due si conoscono quando la troupe di Ian si reca all'orfanotrofio nel quale la giovane lavora per realizzare un servizio. Tra Ian e Siria è amore a prima vista. Dopotutto come resistere a un uomo che ti fa sciogliere guardandoti con i suoi meravigliosi occhi color smeraldo? Dopo una notte di passione e dolcezze scoprono che il mondo che li circonda è cambiato inesorabilmente. L'odio che gli Hutu hanno da sempre provato per i Tutsi è esploso e i primi hanno iniziato un genocidio di massa destinato a lasciarsi dietro una lunga e indelebile scia di sangue fraterno. 

Ho letto questo libro grazie all'iniziativa Correvoce  e lo ho divorato in un paio di giorni grazie allo stile veramente molto scorrevole dell'autrice dal quale traspare tutta la sua passione per gli argomenti trattati. E' un libro veramente emozionante che trasporta il lettore in un mondo del quale solitamente sente parlare solo al telegiornale. Un mondo che troppo spesso è violento e sanguinoso (il terribile eccidio) ma talvolta anche intenso (il lavoro svolto dalla giovane educatrice). Molto belle  le "scene ambientate" (scusate il termine cinematografico) all'orfanotrofio insieme ai bambini. Fanno respirare al lettore l'atmosfera del posto ancora di più. Soprattutto la terribile paura di essere scoperti dai carnefici e uccisi. Infine la dolce storia d'amore tra Siria e Ian ci ricorda che spesso l'amore sboccia e cresce nei momenti e nelle situazioni più impensate. La speranza è veramente l'ultima a morire.

Consigliato? Si.

Stelline: 

2 commenti:

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