1) Ciao Rossella! Ti andrebbe di presentarti ai lettori del blog?
Con piacere! Ho 28 anni, sono nata e vivo in provincia di Bari e di mestiere faccio l’editor, lavoro che ho scelto e che mi appassiona moltissimo. E poi ovviamente scrivo, si può dire da sempre… prima di “In ricordo di noi” erano solo pagine di diario, blog o racconti, solo l’hanno scorso ho sentito impellente il desiderio, quasi il bisogno, di scrivere un vero romanzo.
Considerato che vivo la mia vita circondata dai libri, sia per lavoro che per svago, nei momenti liberi amo mantenermi in forma andando a correre e recuperare poi le energie spese cucinando dolci! Sono un’ottima forchetta, e trovo che la cucina sia un passatempo molto creativo, quasi quanto la scrittura. In più mi rilassa.
Per il resto mi reputo una ragazza molto semplice, che fa facilmente amicizia ma che difficilmente si apre davvero con qualcuno; le mie vere amiche sono le amiche di sempre, quelle che ho conosciuto durante la scuola o con cui ho convissuto ai tempi – per fortuna non molto lontani! – dell’università. È a loro che rivelo i miei pensieri e desideri più intimi, è con loro che mi sfogo quando le cose vanno male e ho bisogno di consigli o di una spalla su cui piangere. Ovviamente è valido anche il contrario. Se le amiche chiamano, io ci sono sempre!
2) Senti...grazie a te ho avuto modo di leggere il tuo libro IN RICORDO DI NOI che hai pubblicato con la casa editrice 0111edizioni, ti andrebbe di parlarcene dicendoci anche il perchè di questo libro? Insomma, se vuoi, dicci anche il motivo per cui hai deciso di scriverlo e pubblicarlo...
L’ho scritto in un periodo molto difficile della mia vita, in cui non mi vergogno di dire che ho sfiorato la depressione. Avevo appena chiuso malamente una lunga e tormentata storia d’amore, che mi aveva distrutta dentro e fuori, come purtroppo accade a tante, troppe ragazze della mia età, ingenue e sognatrici, che credono ancora alle favole e alla buona fede di chi dice di amarle. Oggi credo che quella delusione sia stata una gran fortuna, sia perché mi ha permesso di capire moltissime cose e realizzare finalmente i miei sogni, che avevo quasi abbandonato, sia perché ho perso una persona che in futuro mi avrebbe provocato soltanto altra sofferenza.
Però all’epoca dei fatti soffrivo ancora molto, così decisi di mettere per iscritto la mia sofferenza, trasfigurandola in una sorta di favola che però avrebbe avuto un lieto fine.
“In ricordo di noi” è nato così. Mentre scrivevo, la favola mi è sfuggita di mano ed è diventata un romanzo che si staccava sempre più dalla realtà…è stato incredibile! La mia testa era una fucina di idee, personaggi e possibili trame, era come se i personaggi nascessero da soli e in un certo senso mi chiedessero di essere raccontati.
Scrivere questo romanzo mi ha aiutata a elaborare la mia sofferenza e a superarla, diventando quella che sono ora, una ragazza che ha conosciuto il dolore ma che nonostante tutto è ancora piena di vita e di speranza, e crede profondamente nei sogni!
3) Leggendolo ho scoperto che lo hai ambientato a Bari in Puglia, luogo in cui sei nata e nel quale hai vissuto. C'è una ragione particolare?
In realtà no, poteva essere Bari come qualsiasi altra città italiana o straniera.
Sono stata a lungo indecisa se dare un nome alla città in cui si svolgono gli eventi narrati nel libro oppure lasciarla indefinita, una città qualunque… alla fine le ho dato un nome - quello della città che conosco meglio, in cui sono nata e vissuta – solo per non lasciare il lettore disorientato, privo di coordinate geografico-spaziali. Tuttavia in questo romanzo il luogo di per sé è secondario; la “Fontana Rossa” potrebbe trovarsi in ogni parte del mondo, così come le colline e il mare che fanno da sfondo all’amore tra Alice e Alex.
4)Ti andrebbe di presentarci quelli che ritieni i protagonisti principali e fondamentali del libro? Ovviamente senza svelare troppo a coloro che ancora non lo hanno letto...
I protagonisti sono senza dubbio Alice e Alex, anche se quest’ultimo, per ovvie ragioni di trama che verranno svelate solo nelle ultime pagine, rimane un po’ defilato. E’ un tipo misterioso, taciturno e spesso contraddittorio; non si capisce bene cosa voglia da Alice, perché nei suoi confronti è ora tenero ora scorbutico, a volte appare chiaramente interessato, mentre altre sembra quasi non considerarla.
Nemmeno Alice è una persocina semplice. Schiva e silenziosa, timida fino all’inverosimile, è la classica ragazza che soffre in silenzio, senza avere mai il coraggio di ribellarsi.
Eppure, quando la sua vita viene sconvolta da incubi inquietanti e premonizioni inspiegabili, qualcosa in lei sembra come svegliarsi… la vedremo finalmente prendere in mano la sua vita e darle una svolta. Perché a lei non manca né la forza né il coraggio, ha solo bisogno di qualcosa che riscuota dal torpore in cui è accaduta anni prima, quando suo padre è uscito dalla sua vita senza una parola. A me Alice fa tenerezza, probabilmente perché con le dovute differenze mi somiglia molto… mi rendo conto, però, che potrebbe anche risultare antipatica per via delle sue mille insicurezze e dell’incapacità di essere felice.
Tuttavia nessun personaggio è “neutro”, per così dire, e se lo fosse ci sarebbe da preoccuparsi!
A mio avviso, infatti, i personaggi più riusciti sono quelli in grado di provocare reazioni nel lettore, siano esse di simpatia o antipatia non importa, come se fossero persone normali.
Viceversa, se un personaggio non provoca alcuna reazione, è piatto, evidentemente è stato mal caratterizzato. Accanto ai personaggi principali ruotano tutti gli altri: Mattia, il classico uomo che sarebbe meglio non incontrare mai; Sara, la migliore amica, il signor Grant e poi tutti gli altri, una girandola di personaggi che spero amerete e odierete, perché vorrà dire che sarò riuscita a renderli “veri”.
5) Hai preso spunto da persone realmente esistenti per realizzarli? C'è ne è uno in particolare che preferisci a tutti gli altri? Uno che invece non sopporti o che ti resta antipatico?
Alcuni personaggi si ispirano apertamente a persone realmente esistenti, che fanno o hanno fatto parte della mia vita (ma non ti dirò quali nemmeno sotto tortura, eheh ;-)!, altri invece sono pura invenzione di fantasia. Il signor Grant è senza dubbio tra i più simpatici, e devo dire che mi piacerebbe proprio avere un datore di lavoro così buffo e soprattutto appassionatissimo di libri!
Nella figura di Sara credo di aver sintetizzato tutto ciò che una migliore amica dovrebbe essere: schietta, sincera, comprensiva, generosa e simpatica… In un certo senso rappresenta la sintesi delle moltissime amiche che ho e che letteralmente adoro come fossero sorelle.
Su Alice preferisco non esprimermi, sarei troppo di parte ;-)!
Infine credo che nessuno possa togliere a Mattia lo scettro di più antipatico in assoluto (pari merito con la sua amica Jessica)… giuro che mentre scrivevo di lui quasi, quasi mi innervosivo… e se esistesse realmente non esiterei un istante a prenderlo a schiaffi!
6)Ho letto nella tua biografia, quella che si trova nel tuo sito, che lavori anche presso alcune case editrici...ti piace il tuo attuale lavoro?
Decisamente! Amo il mio lavoro di editor… Lo faccio con passione ed entusiasmo, quasi non mi sembra di lavorare, ed è la cosa più bella del mondo. Tutti quanti dovrebbero avere la mia stessa fortuna e fare un lavoro che amano.
Anche se passo ore e ore davanti al computer o china su un manoscritto, anche se la fatica è tanta e arrivo a sera distrutta, la soddisfazione che sa darti un lavoro che hai scelto e ami è incomparabile, ti da la spinta per fare sempre meglio, per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
7)Ultima domanda... hai altri progetti all'attivo che coinvolgano la scrittura?
Tantissimi, anche se devo ammettere che ultimamente tra il lavoro e i mille impegni il tempo scarseggia… Comunque il mio secondo romanzo uscirà tra qualche mese, edito Gugol Edizioni, una nuova, intraprendente casa editrice, mentre il terzo attualmente è in fase di valutazione.
Voglio scriverne un altro non appena avrò il tempo a disposizione per farlo, nel frattempo mi sbizzarrisco scrivendo racconti con cui partecipo a diversi concorsi. Che dire, è più forte di me… Non posso proprio fare a meno di scrivere :) !
Ovviamente un grazie enorme va a tutti i lettori del blog, che hanno avuto la pazienza di leggere questa intervista e “ascoltarmi”, e a te Tricheco, per essere stata così gentile e disponibile!
Il mio più grande desiderio è che “In ricordo di noi” possa regalare a chi lo legge le stesse emozioni che ha regalato a me.
Fine Intervista
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